Dipende! dipende dal gruppo che si ha davanti innanzitutto – per varie ragioni che ti spiego più sotto – esiste uno schema, una traccia da seguire che deve essere necessariamente flessibile , cioè può essere modificata in itinere.
Andiamo con ordine.
Si inizia con un saluto o una presentazione (se si tratta di un nuovo gruppo), generalmente ci mettiamo tutti in cerchio e ci salutiamo, poi si entra nel “magico mondo dello yoga” a volte mi metto a fare om e i bimbi mi seguono altre volte chiedo semplicemente quale è il loro colore preferito.
Ok, ora si parte, una grande alleata è la musica – pensaci quale è una delle poche cose che coinvolge tutti, che suscita emozioni immediatamente? – qui mi serve per iniziare a far muovere i bimbi. Questo riscaldamento può essere aiutato da me per tutta la durata o posso chiedere ai bimbi a turno di farlo, dipende!
Attenta inizia la fase centrale e più importante dell’ora che la tua bimba passa con me. Qui indovina un po’? si gioca! Ho tanti giochi basati sulle asana (posizioni yoga) che posso fare. Ad esempio c’è il pampano yoga o il magico dado dello yoga… in poche parole si tratta di introdurli alle posizioni MODIFICATE – e qui lo evidenzio bene perché i bambini almeno fino al 13/14 anni non devono fare le posizioni complete (almeno quello non è lo scopo e non lo è nemmeno per gli adulti) – grazie ai giochi.
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Un’altro via sono le storie con le asana, a volte mi faccio aiutare da un libro o dalle card o dai bimbi stessi.
In genere fra un gioco e un altro faccio fermare i bimbi un momento per far ascoltare loro il cuore così che possano immagazzinare per bene quel momento.
A questo punto è possibile che il gruppo abbia bisogno di un altro giro di movimento oppure di un momento di calma come il disegno di un mandala. Che te lo dico a fare, dipende. Decido in quel momento in quella data situazione.
Prima che l’ora termini si tenta – si si ho proprio scritto tenta perché non è mai facile far rispettare a tutti i bimbi in contemporanea il momento del rilassamento. Si tratta di un momento in cui a terra i bimbi si rilassano, stanno fermi ascoltano le mie parole. A questo punto lascio libero sfogo a loro e alle loro impressioni che quasi sempre escono spontanee. Beh se non è così provo con qualche parolina magica a stanarli.
Ed eccoci al saluto finale e al ringraziamento – fondamentale ricordatelo è un grande insegnamento – per aver giocato insieme e ci diciamo tutti un bel Namasté.
Soddisfatta? spero di sì qui sopra hai letto lo schema che come scrivevo all’inizio è difficilissimo da rispettare ma è importante che si tenti di farlo per fare in modo che ai bimbi resti chiaro che stanno partecipando ad un’attività che ha una certa routine che si ripete.
Non devo spiegare il valore della routine per i bambini vero?
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