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- lo spazio
E’ più semplice se la stanza (palestra, aula, giardino…) dove si svolge l’incontro è riconoscibile. Per far questo basta anche che vi siano alcuni punti fermi che i bimbi ritrovano ogni volta, come ad esempio i tappetini in una determinata posizione o un cuscino o un mandala appeso, insomma qualcosa – anche piccolo e trasportabile – che possano riconoscere. Sopratutto vanno eliminati elementi di distrazione: se siamo in una palestra e la rete di pallavolo è li pronta per essere usata forse sarà un po’ difficile tenerli in cerchio sui tappetini. Lo so, lo so non si può aver tutte il proprio studio perfetto ma ci sono piccole cose che posso aiutare molto a tenere i bimbi qui e ora! E poi basta il tappetino, se si crea un rituale: srotola, riavvolgi e metti a posto.
- il tempo
Non è per nulla banale quello deve essere il tempo per lo yoga, senza giochini, fratellini, mamme e cellulari. Magari all’inizio sarà breve ma poi si allungherà.
- il gioco ma non solo
Usate il gioco, anche per la maggior parte dell’incontro MA trovate un momento per la rispettabilità dello yoga: una breve meditazione, un’asana COMODO tenuto un po’ di più. Si può raccontare la storia dell’origine dell’asana, oppure il racconto di una favola con una morale e sempre, sempre: il saluto finale. Che può essere anche “dammi il 5!” ma è importante che per i bimbi rappresenti un momento in cui ci si ringrazia per il tempo passato insieme.
- le energie
Eh a volte gira una strana energia, a volte ne gira fin troppa nella stanza. Che fare? I bambini non hanno voglia di stare fermi e allora? fateli muovere! Ad esempio con 4 o 5 asana animali in sequenza da ripetere o il saluto al sole e via, il gioco è fatto.
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